Cinema

L’ONDA LUNGA
DELL’ARTE GIAPPONESE:
3 giorni al cinema
con il maestro Hokusai

Pronti per affrontare La Grande Onda? Finalmente è giunta l’ora di abbandonarsi ai flutti più famosi di tutti i mari, quelli tratteggiati da Katsushika Hokusai (1760-1849), che inonderanno le sale cinematografiche per 3 giorni! È infatti in arrivo un documentario dedicato al maestro della pittura giapponese sugli schermi del circuito Nexo Digital: Hokusai dal British Museum, in programmazione solo il 25, 26 e 27 settembre.

L’arte di Hokusai ebbe l’impatto di uno tsunami, capace di rivoluzionare il corso della ricerca figurativa dell’Ottocento, addirittura in Europa: influenzò Monet, Van Gogh e Picasso.
Hokusai, del resto, era un tipo determinato. Aveva, ad esempio, pianificato di vivere fino a 110 anni, convinto di poter raggiungere la perfezione del gesto artistico con l’avanzare dell’età. Arrivò fino a 90: comunque il doppio della prospettiva di vita media dell’epoca! 

Nato a Edo (questo l’antico nome di Tokio) trascorse l’esistenza esplorando il mondo della natura e la spiritualità, ma soprattutto studiando e celebrando l’umanità che popolava un Giappone ancora molto isolato, complice la posizione geografica.

La grande onda di Kanagawa è una xilografia del pittore giapponese Hokusai

All’inizio della sua carriera si cimentò con lo stile Ukiyo-e, ovvero l’arte del “mondo fluttuante”, quello dove ci si può perdere nel piacere per uscire dal reale e allontanare la malinconia e il dolore.

Sentimenti espressi da Hokusai attraverso la tecnica della xilografia, una stampa su carta impressa con matrici in legno, per far nascere immagini che ritraevano cortigiani, poeti e attori del teatro kabuki. 

Successivamente i suoi soggetti prediletti furono la natura e in particolare il Monte Fuji, il vulcano giapponese che rappresentava una fonte sacra di longevità, il simbolo stesso dell’immortalità. Ad esso dedicò dapprima una serie delle Trentasei vedute, affrontandolo da diverse angolazioni e distanze, tra le quali spicca La Grande Onda di Kanagawa, dove al centro in lontananza si staglia il monte innevato. L’onda oggi è un’icona, esiste addirittura una versione emoji per smartphone che ne sintetizza i tratti. Un traguardo pop che forse non sarebbe piaciuto al pittore, ma ne sancisce la moderna genialità, in sintonia con il guizzo d’essere stato uno dei primi ad utilizzare il termine Manga per definire le sue opere più “narrative” dedicate allo studio degli individui nel quotidiano (nate come raccolte di soggetti a scopo didattico). 

Hokusai, in seguito, tornò sul soggetto del Fuji, quasi a celebrarne il culto – effettivamente diffuso tra gli artisti giapponesi – con le 100 vedute del Monte Fuji. Insomma, una meravigliosa ossessione.

Nel film, diretto da Tim Clark, a condurre gli spettatori nell’universo di Hokusai sono studiosi e artisti che riconoscono il valore imprescindibile della sua eredità culturale, tra i quali David Hockney e il pittore giapponese Ideguchi Yuki

Dopo una prima parte dedicata alla vita del maestro, il film-evento testimonia una visita esclusiva attraverso le sale della grande mostra del British Museum “Hokusai: beyond the Great Wave.”

Un percorso accompagnato da interventi degli artisti Grayson Perry, Kate Malone e Maggi Hambling, presentato dallo storico dell’arte Andrew Graham-Dixon. Attraverso l’utilizzo di nuovi strumenti tecnici digitali le opere del maestro giapponese vengono analizzati e raccontate, presentando approfondimenti e nuove interpretazioni.

L’appuntamento con Katsushika Hokusai è il primo di una serie di 5 eventi cinematografici Nexo dedicati all’arte in calendario entro la fine del 2017. Ecco i prossimi: Loving Vincent (dedicato a Van Gogh, 16-17-18 ottobre), Bosch – il giardino dei sogni (7-8 novembre), Canaletto a Venezia (27-28-29 novembre) e Julian Schnabel – a private portrait (12-13 dicembre).

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