stories

live-multimedia-storytelling

Cosimo Miorelli

Ho definito quest’attività live-multimedia-storytelling; forse risulta un po‘ lungo e pretenziosamente digitale ma contiene tutto quello che mi interessa: l’atto performativo, il dialogo tra mezzi espressivi diversi e le storie da raccontare.

Dovessi individuare una motivazione, una causa scatenante, direi che ho iniziato a dipingere dal vivo perché non so suonare. Sono cresciuto in un ambiente artisticamente stimolante, infestato da musicisti di ogni genere. Alle jam serali io percuotevo il cucchiaio o il tavolino, entrambi male. Invidiavo la magia del dialogo tra strumentisti e la loro capacità di evocare atmosfere e visioni dal nulla. Già giovanissimo amavo i film di Godfrey Reggio come Koyaanisquatsi e Anima Mundi, con le loro immagini maestose che parlavano attraverso la musica di Glass. E mi ingozzavo di fumetti d’autore: Pazienza, Liberatore, Battaglia, Moebius, Bilal, Toppi, un po’ di Otomo con Akira, Žeželj. Proprio di quest’ultimo ho a lungo studiato la poesia oscura e la capacità di scolpire le forme con pochi tratti, di manipolare luci e ombre con forza. Mi capitò di vederlo dipingere dal vivo accompagnato dalla sassofonista Jessica Lurie. Incredibilmente anche io venni coinvolto nella performance, armato di mazze di legno e un bidone di plastica viola sul quale lasciai più di una falange, preso com’ero dalle pennellate di Danijel. Scattò subito il desiderio di emulazione.

[…] Sono veri e propri spettacoli nei quali le immagini proiettate, la musica e talvolta le parole creati in tempo reale si mescolano per creare un racconto onirico e immaginifico. Il soggetto della narrazione può essere suggerito dalla mitologia o dalle vicende storiche del luogo che ci ospita oppure, più banalmente, dal committente. Alcuni progetti sono nati indipendentemente da un ingaggio e si sono nutriti delle letture, degli ascolti e delle passioni di quel momento. In ogni caso gli spettacoli sono sempre preparati ad hoc e includono riferimenti site-specific.

[…] Le esperienze fatte finora in questo campo mi hanno portato soddisfazione e  riconoscimento ma – ammesso che li si possa comparare – è l’esibizione dal vivo il campo nel quale voglio continuare a sperimentare. È tra festival e teatri che ho avuto modo di conoscere musicisti eccezionali con cui ho oggi l’onore di collaborare e con i quali, se chiudo gli occhi, posso fare un po’ finta di suonare anch’io.

Tratto da “TRÄUMER” — illustratore italiano anno 1 | numero 3

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