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Isidoro

Dalla copertina illustrata
una piccola serie di sculture
fatte a mano

Dall’illustrazione per la copertina del libro “La Prodigiosa Vita di Isidoro Sifflotin”, vincitrice della Gold Medal alla 57° Society of Illustrators di New York, è stata realizzata una piccola serie di sculture fatte e dipinte a mano in tiratura limitata.

Il progetto, iniziato più di un anno fa, vede il suo debutto nella biennale vicentina sull’illustrazione italiana, Illustri 2015.

Gianluca Folì. “Ho una nuova copertina. Sentiamoci. C. ” La Prodigiosa Vita di Isidoro Sifflotin. “Titolo interessante” penso, mentre chiamo Cristiano Guerri, art director di Feltrinelli.

“La storia è di Enrico Ianniello, al suo libro d’esordio. In bocca al lupo.” “O al merlo!” penso. Ne uscirono cinque prove che, ovviamente, non andarono bene. Ricominciai dal foglio bianco, per ritornare al cuore del concetto. Passai la mattinata a rileggere la sinossi e nel pomeriggio uscì un solo nuovo disegno. Isidoro e il suo amico merlo in un abbraccio: il rassicurante contatto delle cose amate. Era la nostra copertina.

 

La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin
↑ La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin

Mauro Pietro Gandini. “Si!” Gianluca non aveva ancora finito la sua proposta e io mi sono trovato a dire sì. Del libro sapevo poco, ma adoravo quella copertina vista qualche mese prima: era lì a raccontarmi mille storie in ogni suo sintetico particolare, nelle sfumature scelte, nelle pause del pennello.  Avevo come guida l’illustrazione, il lato A, che dovevo interpretare ed eravamo d’accordo che sarebbe spettato a me scoprirne il resto, sentirne la dinamica. Trovarne le forme. Il lavoro risultante è stato una scoperta: i soggetti in scultura reclamano il loro spazio e ti suggeriscono l’ombra successiva.

Il pezzo finito non poteva e non doveva completare l’opera di Folì, doveva affiancarla e vivere una sua storia: quella di un’amicizia nata da un reciproco sì.

Ma è andata veramente cosi?

↑ Una fase della realizzazione dello stampo per la riproduzione del modello in cera

MPG: Conobbi Gianluca a Inchiostro, ad Alessandria. L’illustrazione di Isidoro qualche mese dopo. La poesia dei piccoli gesti, la forza dell’insieme e delle proporzioni, la decisione di Gianluca di eliminare alcuni elementi per fonderli con il colore di sfondo mi emozionò. Quando ricevetti la proposta saltai letteralmente sulla sedia.

GF: Dopo aver consegnato la copertina all’editore, cominciai a pensare che avrei potuto fare di più con quell’immagine. Girovagavo per il mio studio e lo sguardo finì nel solito angolo, sul solito spoglio mobile Ikea che mi ricordava il mio fallimentare tentativo di arredo. Pensai con una certa stizza “Ci starebbe bene una pianta tropicale oppure una bella statua moderna. Una statua. Moderna”

MPG: Se l’avessi saputa così, non ci avrei pensato due volte a consigliare caldamente una pianta in quell’angolo! In ogni caso la mia prima risposta è stata: “No grazie, non si può fare e bla bla bla. Ti ringrazio per avermi preso in considerazione sarà per la prossima volta.”

GF: Mi avrebbe risposto come a uno con il curriculum in mano in cerca di una assunzione.

MPG: Eppure è vero! Quella è la mia prima reazione in generale, ma dopo aver vigorosamente schiaffeggiato il pragmatismo ho digitato: “ Si! Quando iniziamo?” Poi ho premuto invio, spento il modem e staccato il contatore.

GF: Ero pronto a ricevere un “NO” con una lunga e noiosa motivazione. Questo entusiasmo mi sorprese. Lo scultore di Rat Man, Dylan Dog e Sky Doll avrebbe dato vita al mio Isidoro.

MPG: La richiesta iniziale fu infatti di produrre un toyz ma occupandomi da più di 20 anni di statue da collezione, gadgets e merchandising, mi richiamava le problematiche di produzione, costi e fattibilità. Volevo un’altra soluzione.

GF: Il confronto allargò la visione, spostando la mia attenzione sulla scultura. Aumentammo le dimensioni del soggetto portandole alla grandezza reale di un merlo indiano. Pensammo a una scatola come supporto e ampliamento al mondo di Isidoro e progettammo un leporello da inserire sotto la base di appoggio.

MPG: Virammo verso una realizzazione esclusiva per fattura, ricerca dei materiali e artigianalità. La nostra opera è realizzata tutta a mano. Il risultato è l’espressione massima delle nostre capacità. Ne sono orgoglioso.

GF: Come l’illustrazione anche la scultura ha per ogni nuova opera un nuovo inizio. L’esperienza si scambia continuamente con l’intuito per trovare le soluzioni che servono in quel momento e per quel progetto.

MPG: Scolpire per me equivale al navigare in mare aperto, tra l’ispirazione e il piacere della ricerca. Avevo la guida del disegno di Gianluca ma poi c’era il lato B. Erano quelle le nostre Indie.

 

La prima resina finita
↑ La prima resina finita
Le copie prodotte creano dinamiche di ombre e luci
↑ Le copie prodotte creano dinamiche di ombre e luci

GF: Già, il LATO B! Ricordo che mi chiese come lo immaginavo e che gli risposi “uguale al lato A, no?”. Eppure mettendo semplicemente Isidoro a cavallo del merlo, sarebbe risultato largo e sproporzionato per via della schiena del volatile, molto più larga delle braccia del bambino.

Lasciai libero Mauro di scegliere in che modo posizionare Isidoro mentre io cercai un elemento aggiuntivo che non fosse presente nella copertina. Qualcosa che potesse conoscere solo Isidoro. Una chiave.

MPG: Aggiunse magia alla magia della composizione. A quel punto il gioco è stato rispettare le caratteristiche dell’illustrazione per poi deciderne i pesi e la profondità, fino a rivelare il lato sconosciuto del racconto. Una scultura deve comunicare da ogni suo punto di vista. Medardo Rosso, ad esempio, era affascinato da quel che la scultura provocava con la sua presenza nello spazio: i giochi di luce e ombra che creano forme astratte e proiezioni che ci portano nella quarta dimensione.

GF: E qui arrivarono i dubbi sulla colorazione di Isidoro. Il modello in resina bianca aveva spazzato via ogni possibilità di colore dalla mia mente. Era perfetto così, che altro aggiungere? Era scultura classica.

MPG: Comprendevo bene ma il colore era necessario per tornare verso l’illustrazione originale.

GF: Abbiamo fatto prove colore e dopo aver dipinto la statua con i colori dell’illustrazione, Isidoro aveva perso identità,sembrava frutto di una produzione seriale, tanto vicina all’idea iniziale di toyz quanto svilente. Abbiamo rovinato ancora un paio di sculture poi è arrivata la giusta via, ispirata alla rarefatta cromatica della ceramica giapponese di inizio 900 che appassiona entrambi.

MPG: Ci rendiamo conto che questo possa sorprendere. Si è ammirata l’illustrazione, si vuole la riproduzione esatta.

GF: Una produzione a quattro mani. siamo andati oltre la mia opera. In molti mi hanno chiesto come mai la scultura di Isidoro non fosse uguale all’illustrazione. Isidoro è opera a sé, ispirata dall’illustrazione. Ma estende il racconto e suggerisce nuove storie.

MPG: Ne sono orgoglioso e adoro la collaborazione: è oggettivamente difficile ma quando funziona genera sviluppi inaspettati ed estende il piacere della scoperta.

GF: E la sorpresa è tutto. Stimolo, lotta, conoscenza.

 

L'opera finita - Lato B
↑ L'opera finita - Lato B
L'opera finita - Lato A
↑ L'opera finita - Lato A

La statua di Isidoro Sifflokid è stata realizzata a mano in dieci esemplari.

Informazioni e richieste d’acquisto: gianlucafoli
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Questo articolo è stato orginariamente pubblicato su ILIT-1