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ANIMAVÌ.
RESISTERE È ESISTERE.

Resistere è esistere. Che si tratti di portare avanti la propria ricerca artistica in solitaria, dando vita ad uno stile personale ed inconfondibile, oppure di mettersi in gioco per diventare la stella polare di una fucina di talenti.

E così Simone Massi, dopo essersi affermato come animatore creando negli ultimi vent’anni un universo di storie e personaggi divenuti a pieno titolo patrimonio della memoria collettiva, ora è pronto per realizzare quel sogno di fondare un festival a misura d’uomo, che immaginava da tempo.

È Animavì, che per 4 giorni (dal 14 al 17 luglio) incanterà Pergola (PU), nelle Marche, ovvero il paese natale di Massi, che ha raccontato all’Illustratore Italiano la genesi della manifestazione (l’intervista integrale è pubblicata sul secondo numero del trimestrale, uscito il 21 giugno): «È un’idea che ho avuto tanti anni fa dopo aver visto come funzionavano gli altri festival: non mi stava bene niente, non capivo il perché di certe scelte, e allora ho pensato ad una proposta alternativa… un modo diverso di offrire al pubblico l’arte cinematografica».

Dopo circa dieci anni di gestazione, oggi nasce Animavì, che «vuole rappresentare a livello internazionale il “cinema di animazione artistico e di poesia”, ovvero quel genere di animazione indipendente e d’autore che si propone di raccontare per suggestione, proponendosi di prendere le distanze dall’animazione commerciale e di massa».

Ci siamo: il febbrile impegno di Simone Massi, in veste di direttore artistico, si traduce in una dimensione relazionale più ampia, dove contano le persone, le storie e la musica. Prezioso l’aiuto di Mattia Priori per l’organizzazione, e autorevoli i patrocini: dal MiBACT, all’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, al Sindacato Nazionale Giornalisti e Cinematografici Italiani.

L’impronta, già visibile sulla carta, è assolutamente originale e slegata da ogni logica di mercato: a partire dall’apertura del concorso risulta impostata su un criterio che predilige il valore della creatività, rispetto alla data di produzione, proponendo dunque un cartellone di titoli realizzati nell’arco temporale degli ultimi cinque anni.

Il programma prevede 4 serate, con 16 film in concorso provenienti da tutto il mondo, tra i quali l’unico italiano è «Spesso viene sera» (2016) di Paola Luciani, cinque minuti e mezzo dedicati a una passeggiata tra i ricordi di un padre con il proprio figlio. Prevalgono gli autori italiani, invece, per quanto riguarda le 8 animazioni selezionate per la sezione scuola – Concorso scuola d’arte di Urbino 2016.

La giuria sarà composta dal regista Aleksandr Petrov (vincitore dell’Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione nel 2000 con «Il vecchio e il mare»), l’autore e attore Ascanio Celestini e Umberto Piersanti, candidato al Premio Nobel per la Letteratura nel 2005. Valentina Carnelutti, madrina del festival, presenterà il suo film «ReCuiem», vincitore del premio miglior cortometraggio al Torino Film Festival nel 2013. A condurre tutti gli eventi del festival sarà il giornalista e saggista Luca Raffaelli. Presidente onorario
del festival è lo storico del cinema Giannalberto Bendazzi, autore di «Cartoons – Cento anni di cinema d’animazione» noto per l’attività di ricerca sulle tematiche legate all’animazione, docente universitario in Australia e a Singapore, oltre che nel nostro paese.

Che il cielo estivo sia uno schermo o un sipario da strappare per scoprire quale sorpresa ci stia preparando il destino – come sembra raccontare il manifesto della nuova edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia appena realizzato da Massi – di certo lo spettacolo ad «Animavì» si prospetta ricco di suggestioni rare.