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75 litri

uno zaino
9 illustratori una guida alpina e un curatore d’arte

75 litri è il frutto di un lavoro di ricerca personale, che ci ha impegnati nel corso di quest’anno, diventato poi una antologia illustrata. Un archivio narrativo-visivo che esplora il rapporto tra uomini e oggetti in un contesto di viaggio, sia esso reale oppure immaginario.
Il lavoro è stato organizzato in tre fasi: concept, progettazione, produzione e promozione.

Uno zaino da 75 litri è capiente e spazioso, perfetto per ogni tipo di avventura. 75 litri è un libro che parla di oggetti, zaini, uomini e viaggi immaginari. Il contenitore libro si fa metafora e come uno zaino diventa veicolo di significati, custode di racconti visivi, di cimeli e di oggetti verso i quali si prova attaccamento emotivo, oggetti per ricordare, viaggiare, andare lontano. Abbiamo coinvolto 9 illustratori (tra cui noi due) attivi a livello nazionale e internazionale, una guida alpina e un curatore d’arte nella redazione del libro. A loro abbiamo sottoposto alcune domande chiave: “Immagina di partire per un lungo viaggio dal quale forse non tornerai mai, qual è il luogo che vorresti visitare? Come organizzeresti il tuo zaino? Quali oggetti porteresti con te? E quali mappe? A chi manderesti una cartolina?”. Il contributo richiesto agli artisti è stato, metaforicamente, quello di costruire il proprio zaino, riempiendolo con racconti testuali, elenchi di oggetti, disegni, mappe, fumetti, in completa libertà. Ogni illustratore aveva a disposizione 5 pagine per costruire il proprio racconto visivo mentre doveva lavorare all’interno di alcuni vincoli definiti da noi quali i tre colori e il formato dato.

75 litri - Tuta
↑ 76 pages
75 litri - Tuta
↑ 185 x 240 mm

Per quanto riguarda la progettazione vera e propria del libro si è trattato di un lavoro di autoproduzione, nato in modo autonomo a nostre spese, i cui ricavati andranno a coprire le spese di produzione e/o saranno investiti in progetti futuri. Siamo stati ospiti presso la residenza artistica Sasso Recidency, a Vairano San Lazzaro, piccola località nel Canton Ticino, sul lago Maggiore in Svizzera. Durante il mese di residenza ci siamo occupati della progettazione del libro, dell’organizzazione dei contenuti e della redazione dei testi. Il formato scelto è 16,5×24 cm per 76 pagine, rilegatura a filo refe. Il libro è stampato in Risograph mentre la sovra-coperta è realizzata in serigrafia quindi ogni copia è un pezzo unico. La tecnica di stampa scelta ci ha dato la possibilità di realizzare un buon prodotto in una tiratura limitata di 240 copie, mantenendo l’approccio manuale, fresco e materico che questa tecnica possiede e che ben si presta al linguaggio illustrato del libro. La scelta della carta ne va di conseguenza: abbiamo utilizzato la Munchen Lynx 150 grammi, adatta per questo tipo di stampa in quanto capace di fissare il colore senza disperderlo e assorbirlo troppo. I colori sono il rosso il giallo e il blu ma questa gamma è stata sfruttata, soprattutto da alcuni illustratori, per dare vita a nuove combinazioni di toni.

75 litri - Tuta
↑ Risograph printed in 3 colors by Inuit
75 litri - Tuta
↑ edition of 240 copies

Per finire, a libro ultimato, è partito un piano di promozione serrato. Abbiamo accompagnato al libro, per raccontarlo e promuoverlo nel migliore dei modi, un format di parete installativa che sottolinea l’importanza della fase di ricerca. Un moodboard che testimonia e raccoglie le immagini che gli illustratori hanno utilizzato, in fase di ricerca e documentazione, per realizzare gli elaborati finali. Il libro è inoltre in vendita online sul nostro bookshop virtuale www.tuta.tictail.com e presso il bookshop Inuit di Bologna.

75 litri - Tuta
↑ cover paper 170 gr Favini Burano
75 litri - Tuta
↑ book paper 150 and 200 gr Munken Pure

Tuta è un piccolo studio, composto da Alice Lotti e Patrizio Anastasi, che lavora con la grafica, l’illustrazione e l’editoria. Ci occupiamo di comunicazione visiva alternando lavori su commissione a progetti di ricerca più liberi. Ci piace lavorare con il grado zero delle cose, de-strutturarle, individuarne le forme semplici perché solo da questo punto di partenza è possibile costruire qualcosa di più complesso. Il più delle volte questo avviene all’inizio, nella fase di ricerca, quando si è più aperti e ricettivi, quando le strade da percorrere sono molteplici e tutte pronte per essere esplorate.