stories

(ITA) MARTOZ @
BRATEC LIS MOSCA

gennaio 2016

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(ITA)

Negli scorsi anni ho collaborato con alcune fanzine europee, in Francia ma anche in Lettonia, e ho partecipato ad alcune mostre negli Stati Uniti. Sicuramente viaggiare mi ha regalato tantissime relazioni importanti, ad esempio adesso sto organizzando una mostra di illustrazione che omaggia i 200 anni della bicicletta e tra le persone che abbiamo coinvolto c’è un illustratore francese che conobbi tre anni fa al festival di Angoulème.

martoz
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(ITA) In Italia invece faccio parte di un collettivo romano di illustratori, il Lab.Aquattro. L’organico è in continua evoluzione ed è molto variegato a livello professionale, da quando Alessio Spataro è arrivato nel nostro laboratorio, stiamo lavorando a una raccolta di fumetti che si chiamerà CRISMA. Contiene il contributo di alcuni fumettisti romani (o che semplicemente vivono a Roma), il nostro intento è di stamparla entro aprile.

Per il 2016 ho alcune collaborazioni aperte con amici sceneggiatori e disegnatori a cui tengo moltissimo e a livello personale, dopo Natale, ho scritto dei soggetti, partendo dalle storie che avevo in cantiere, che intendo realizzare. La storia più importante è nella mi bisaccia da molti anni, ultimamente l’ho ripensata e credo sia arrivato il suo momento. è matura. È la storia di un cacciatore che muore mentre insegue una preda, tuttavia il suo barcaiolo celeste si perde e non riesce a portarlo nell’aldilà. Così torna sulla terra, dando inizio ad una escalation di disordini. Lui vuole cogliere questa seconda chance e riscattare il suo onore ma il mondo, che lo vede come un elemento fuori posto, non la pensa allo stesso modo. È una storia intensa e bizzarra, lineare e frammentata. Sono molto affezionato al protagonista ma lo compatisco: è davvero inconsapevole.

 

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(ITA) Il mio percorso? È breve! Tirando le somme, posso dire che il passaggio cruciale sono state le autoproduzioni. Stampare i propri libri per andare ai festival e collaborare con le altre realtà indipendenti sono stati i due elementi essenziali dei primi anni che mi hanno donato un bagaglio indispensabile (oltre che numerosi anticorpi). Io sono un diesel, di conseguenza sono portato a credere che la pazienza sia la virtù dei forti e che ogni cosa ha il suo tempo. In realtà sono una scheggia matta. Il mio percorso, comunque, procede lento ma senza risentimenti, in ogni tappa io rivedo momenti davvero importanti. Mi ricordo quando andai la prima volta al Crack festival, col banchetto del Lab.Aquattro… c’era Luciop nella stessa cella! Insomma, le persone che ho incontrato, i disegni che ho fatto: sono tutti mattoni.