Grafica e illustrazione:
due eccellenti punti
di vista sull’album illustrato
A. Sono appena tornata dalla Svizzera.
Ho scoperto questo libro: Sun, moon, star, scritto da Kurt Vonnegut e illustrato da Ivan Chermayeff. È stato riedito dai Topipittori con il titolo Sole, luna, stella. Lo conosci? Mi ha folgorata. Vogliamo iniziare da qui?
G. Chermayeff è uno dei più importanti designer del Novecento. È una ottima idea partire dal suo libro, che io ho in versione originale. Proviamo. Sono curioso.
A. Ti invidio la prima edizione del 1980.
Sulla copertina originale, sotto la sovraccoperta, sole, luna e stella sono di argento e oro, vero? La nascita di Gesù bambino è forse la storia più conosciuta del mondo. Vonnegut la racconta con la sua voce disincantata, a tratti ironica. Siamo abituati a vedere la piccola scena sacra dall’alto – capanna, stella, pastori -, invece la visione che ce ne dà Vonnegut è quella inusuale del neonato, che ancora non vede bene. Tutto il libro, mi sembra, è una riflessione sul vedere. Prima che inizino le immagini astratte di Chermayeff, infatti, troviamo l’illustrazione seicentesca di un grande occhio sezionato. Cosa significa vedere con occhi umani?
Il libro ci interroga. Le immagini della nascita di Gesù sono immagini interne a noi (abbiamo talmente assorbito, in occidente, il presepe, l’immagine di Maria e Giuseppe, l’asinello, il bue), ma quando cerchiamo nelle illustrazioni il riscontro di questi ricordi evocati dal testo, troviamo qualcosa di non corrispondente: i collage astratti di Chermayeff. Siamo spaesati. Anche noi non vediamo bene, come il neonato. Eppure, ho avuto la sensazione, leggendo, di tornare a un vedere originario, più puro. Libero dal figurativo. Forse Malevič, nel 1915, all’alba dell’Astrattismo, sognava lo stesso sogno quando appese, nel luogo sacro dell’icona, un quadrato nero? A te che sensazioni ha dato il libro?