anno 2
numero 7
November 2017

ISSN: 2499-2348
ITA/ENG
pagine: 168
dimensioni: 165 x 220 mm
tiratura: 2000

illustratori:
- Tanino Liberatore
- Simone Massoni
- Andrea Antinori
- Clayton Junior

authors:
- Simone Sbarbati
- Stefano Tornieri
- Matteo Stefanelli
- Valerio Stivé
- Andrea Provinciali
- Francesca Pignataro
- Sunday Büro
- Giuseppe Calzolari
- Paolo Fossati

È sfogliando questo numero che possiamo guardare al prossimo anno rinnovando la fiducia che ha da sempre alimentato questo progetto editoriale. Qui il viaggio condiviso con voi lettori guarda a un orizzonte limpido; lasciata la terra di casa le vele si spiegano e per la prima volta la rotta è accompagnata da un suono nuovo. Sulle pagine che sfoglierete si parla di musica, la musica illustrata dalle mani di Tanino Liberatore per la cover album di una delle band italiane più forti sul piano internazionale: Sir Bob Cornelius Rifo aka The Bloody Beetroots e il suo The Great Electronic Swindle, pubblicato lo scorso 20 ottobre.

E ancora, l’art director de Il Mucchio Selvaggio Francesca Pignataro racconta, passando dal jazz al metal fino ai Beatles, come il disegno abbia segnato la cultura visiva impressa sul vinile. La rivista di cui ha rinnovato il progetto grafico è viva e parla di musica dal ’77, ha una nuova testata e un impianto che guarda oltre confine grazie alla tipografia made by Sunday Büro, ovvero Valentina Casali e Marco Goran Romano. È vento fresco e nelle orecchie fanno eco i più grandi e pure Martoz in coppia con Giorgio Poi.

Ma un numero doppio riserva una riflessione che mette radici nel passato. Cosa significa auto-produrre oggi? Quali sono i settori che sperimentano di più e ne raccolgono i frutti? E se fossero le Indie dei videogame? Si è appena conclusa l’ultima edizione di Lucca Comics, dicono ci fosse un’aria nuova. Siamo partiti altrove per raccontarvi cosa significa davvero promuovere il proprio lavoro, con una produzione fortemente ancorata all’esperienza. Il libro imbullonato di Depero, vi pare un buon esempio? Questo è il disegno. Un’alchimia di competenze, con gli occhi sempre aperti, sempre curiosi, sempre alla ricerca di ciò che è sconosciuto. Una storia tutta da raccontare.

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