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De Fumettologica

Balloon review of Little Nemo, di Winsor McCay (1910)

Ecco a voi Little Nemo, il minuscolo eroe di un mondo a fumetti, ma uno dei più grandi viaggiatori del XX secolo. Creato da Winsor McCay (1869–1934), l’instancabile dormiglione ha ispirato generazioni di artisti con le sue entusiasmanti avventure settimanali che lo portavano dal suo letto al Paese del dormiveglia, un regno fantastico fatto di compagni colorati, ardite soluzioni architettoniche e ambientazioni psichedeliche.

Dopo cinque anni di pubblicazioni, nel 2010 le storie domenicali di Little Nemo di Winsor McCay portano le avventure oniriche del giovane protagonista in una saga incentrata su viaggi nei cieli con Little Nemo, in The airship adventures of Little Nemo.

Little Nemo, in The airship adventures of Little Nemo
↑ Little Nemo, in The airship adventures of Little Nemo

Il primo episodio di questo lungo ciclo durato oltre un anno mostra un gioco di nuvole di testo giganti. Quei balloon rappresentati come nuvole ingombranti hanno due ruoli.

Da una parte servono per rappresentare una voce grossa e invadente, del lamento di un uomo grosso e dolorante, King Morpheus; ma servono – nell’economia del racconto – a portare il protagonista Nemo su in aria, tra le nuvole, per salpare fino a Marte, alla ricerca del Dr. Pill. Tra le mura è di un edificio i balloon e il loro testo riempiono le vignette, quasi spingendo Nemo fuori. E quando lui sale su un dirigibile, sembrerà che a spingere il mezzo siano proprio le nuvole di testo, accompagnandolo nel cielo, finché lui – di rito – si risveglierà nell’ultima vignetta, stavolta più che mai cadendo dalle nuvole.

 

da ILIT 7+8  // Rubrica a cura di fumettologica.it
Testi di Matteo Stefanelli e Valerio Stivé

↑ Little Nemo, in The airship adventures of Little Nemo
↑ Little Nemo, in The airship adventures of Little Nemo