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(ITA) Percezione, inclusività e metodo progettuale
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il laboratorio di Katsumi Komagata ospite del corso in Creative Publishing Direction
(ITA) L’indagine dell’autore si spinge nel corso degli anni anche verso l’esplorazione della disabilità visiva, uditiva e fonetica, portando la progettazione verso l’inclusività, invitando gli alunni dei suoi numerosi laboratori a lavorare bendati per comprendere la difficoltà di questi handicap.
Fogli colorati diventano così sculture tridimensionali, animate solo dalla proiezione mentale di un colore, senza che questo sia visibile se non a lavoro concluso; oppure si abbinano tra loro in coppie di toni ben definiti, indistinguibili per chi sperimenta il daltonismo, dove il gioco della forma diventa doppio nell’apparire e poi scomparire.
Il suo insegnamento si arricchisce delle metafore e dei racconti di una terra, il Giappone, fatta di regole e rigore che nulla tolgono alla capacità immaginifica. Emblematica la storia della nascita della tradizionale cerimonia del tè, dove la stanza minuscola costringe i samurai a non usare la spada e la porta altrettanto piccola all’inchino involontario di ogni ospite, per portare l’attenzione sulla necessità di un dialogo paritario, senza esclusioni.
(ITA)
Tra i suoi lavori più importanti anche il design della comunicazione interna dell’Ospedale dei Bambini di Kyushu: qui i corridoi diventano sentieri dove è facile incontrare gli animali che custodiscono le stanze, che aspettano di fare il bagno o quella visita dei dottori che risolverà quelle strane macchie. E ancora che volano sopra la sedute dei temibili dentisti per catturarne lo sguardo. Il risultato attira a sé anche gli adulti e una piccola guida, della misura della tasca di un camice bianco, aiuta lo storytelling perché l’avventura dei piccoli degenti sia illuminata dalla fiducia, anche quando la strada diventa buia.
Ciò che regala il tempo trascorso insieme a Komagata è la possibilità e l’esigenza del dubbio nella progettazione, un metodo che costringe, non senza sforzo, al pensiero e alla scelta consapevole di una direzione forte, identitaria ma sempre possibile di trasformazione. Come un foglio di carta.
Il primo incontro della redazione di ILIT magazine con Katsumi Komagata è su ILIT6 – Method