Curiosi, competitivi, globali per fare i conti con lo stile
e le regole del mercato. I retroscena di un mestiere
svelati da un Manuale non illustrato per illustratori.
Non di solo disegno vive l’illustratore. La tecnica, la matita e il temperino sono gli utensili rudimentali di un mestiere che ha profondamente cambiato i suoi tratti somatici. Impossibile prescindere dal segno, ma per vivere e sopravvivere bisogna imparare a muoversi su un mercato che non è più quello di quindici anni fa e affinare i talenti: promozione, raccolta di contatti e pubbliche relazioni, capacità di cogliere l’occasione.
E soprattutto curiosità. “Cose che quasi mai ti vengono insegnate a scuola”. Ale Giorgini racconta la genesi spontanea del Manuale non illustrato per illustratori, una raccolta di sedici punti di vista d’autore su un mondo che ha rimescolato le sue regole. Come fare l’illustratore mantenendo l’equilibrio tra forze creative e parametri economici? Rispondono Shout, Olimpia Zagnoli, Ale Giorgini, Mauro Gatti, Francesco Poroli, Riccardo Guasco, Philip Giordano, Simone Massoni, Matteo Berton, Gloria Pizzilli, Chiara Dattola, Sarah Mazzetti, Bomboland, Goran, Jacopo Rosati, Francesco Bongiorni.
«L’idea è in linea con l’obiettivo didattico dell’Associazione Illustri, quella di divulgare la cultura dell’immagine disegnata anche attraverso la formazione dell’attuale generazione di illustratori e renderli più consapevoli – spiega Giorgini -. Abbiamo posto a quattordici professionisti gli stessi quesiti extrastilistici, quelli che normalmente ci poniamo quando ci si incontra ai festival, alle mostre, tra un saluto e una chiacchiera: senti ma come si tratta la cessione dei diritti? Vorrei mandare un portfolio, come lo posso presentare? Che fai prima di disegnare? Io vado a nuotare». Domande che già da qualche tempo in molti tra i 270 iscritti hanno cominciato a porsi nel forum lanciato da Illustri sul sito dell’associazione. «Strumento molto anni 90 ma molto utile per storicizzare i confronti su temi molto pratici che invece sui social andrebbero persi – continua Giorgini -. Il forum è già parecchio utilizzato: c’è chi raccoglie semplicemente informazioni, chi partecipa al dibattito, chi lo utilizza per comunicare, far vedere su cosa sta lavorando e avere feedback concreti».
È stato redatto persino un vademecum per tenere monitorati i commenti e uscire dalla logica del like: non ci si accontenta del «bello o brutto», ma ogni parere va motivato, spiegato e contestualizzato. Da questa esperienza lo spunto di comporre una sorta di bignami, il manuale appunto, presentato in anteprima lo scorso weekend al Treviso Comic Book Festival.
«Un lavoro di redazione che potesse far diventare quelle 320 risposte un unico discorso con molteplici punti di vista – commenta -. Il risultato è una pubblicazione molto eterogenea; si trovano punti d’accordo e visioni contrastanti, sempre soggettive, che offrono i ogni caso spunti molto interessanti». Con la scelta di non inserire alcuna immagine ad accompagnare il testo gli Illustri hanno sottolineare il concetto: «L’immagine è l’ultimo step di un processo complesso e articolato – conclude Giorgini -. Prima viene la progettazione, i briefing, le discussioni con il cliente e gli aspetti più pratici della vita quotidiana dell’illustratore: chi affronta una commessa estraniandosi dal mondo e chi invece prima di mettersi al lavoro va a nuotare per liberarsi la mente».
Il Manuale non illustrato per illustratori può essere ordinato direttamente sul sito internet dell’Associazione Illustri, www.illustrifestival.com.
Formato 15×21 cm, 80 pagine in bianco e nero, stampate su carta Fedrigoni Extra White da 160 gr/mq, copertina plastificata opaca, confezionato con brossura cucita.