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(ITA) Gatta Cenerentola

il secondo lungometraggio della factory napoletana da premio Oscar

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Gatta Cenerentola
↑ Gatta Cenerentola

(ITA) Questa favola di crimine è, come dicevamo prima, ambientata nella Megaride (Megaride è anche il nome dell’isolotto su cui sorge uno dei più bei castelli di Napoli, il Castel dell’Ovo) grossa e meravigliosa nave pronta a salpare per mille avventure cullando al suo interno, come una madre o fata madrina, grandi menti al lavoro per Napoli e per il mondo, ma che viene ridotta a cimitero di ologrammi e di fantasmi che la infestano mischiandosi ai “vivi”. Ma saranno proprio questi fantasmi, sarà ciò che è morto, a ridare linfa vitale, la parola ai vivi, in particolare a Mia, che ritrovando la Memoria, troverà anche le forze per affrontare i suoi demoni.

Pur essendo ambientata in un futuro/presente improbabile (così amano descriverlo i quattro registi), il film sembra allo stesso tempo antico e sospeso nel tempo, come avvolto da quell’aura di leggenda che accompagna le storie dell’infanzia e che attingono a piene mani nelle tradizioni.
Ancora una volta Napoli, con le sue bellezze e i suoi dolori, diviene città universale, dove tutto è possibile perché è già avvenuto o forse non accadrà mai. Dove scienza e magia si mescolano in corpi muniti di un’anima che può volare via come un uccello una volta che ha capito di appartenere a se stessa. Ed è solo dicendo “mia”, urlando questa possessione, che può veramente liberarsi e saltare giù verso quella bellissima e paurosa sfida che è l’ignoto.